Aspettando Daredevil

E finalmente anche la stagione 2022/2023 va in archivio.

È stato un anno importante per il diritto del lavoro e per i diritti dei lavoratori. Iniziato a settembre sotto il buon auspicio della Corte di Cassazione, che con una decisione lungamente attesa, ha stabilito che la prescrizione quinquennale dei crediti di lavoro decorre per tutti i lavoratori – anche per chi lavora per aziende con più di quindici dipendenti – dalla fine del rapporto.

Proseguita a cavallo del nuovo anno solare con una serie di sentenze che sancivano l’illegittimità delle retribuzioni previste dal contratto collettivo dei Servizi fiduciari (sottoscritto anche dalla CGIL) perché inferiori ai minimi costituzionali. Sentenze che hanno rilanciato anche nel discorso pubblico il tema del salario minimo e che hanno creato i presupposti per il commissariamento da parte della Procura di Milano dei colossi del settore, prima Sicuritalia e poi Mondialpol, indagati per sfruttamento del lavoro.

Ma le buone notizie per i lavoratori sono arrivate pressoché soltanto dalle aule dei tribunali.

Sul fronte della politica, il governo Meloni insediato in settembre si è mosso sì nel solco tracciato dai suoi predecessori e in particolare dal governo Draghi, ma peggiorando ulteriormente la situazione. Il Decreto Lavoro “licenziato” provocatoriamente il Primo Maggio, pur non contenendo controriforme epocali (come invece erano state legge Fornero e Jobs Act), aumenta ancora un poco la precarietà e soprattutto toglie il pane a molte migliaia di persone: non solo quelle a cui il Reddito di Cittadinanza viene tolto definitivamente, ma anche alle vittime dell’approssimazione e della superficialità delle istituzioni nel passaggio dal RdC all’Assegno di Inclusione: è cronaca di questi giorni.

Complice l’inflazione che si è mangiata in media circa un mese di stipendio all’anno nell’ultimo biennio (mettendo allo scoperto una volta per tutte anche la fregatura dei fondi pensione), ci sarebbero tutti i presupposti per una sollevazione popolare, come quelle a cui abbiamo assistito in Francia, Gran Bretagna, perfino in Germania.

Non è l’esercito che manca, sono i generali che dovrebbero organizzarlo e guidarlo che fino ad ora hanno disertato. Non mi riferisco tanto ai partiti dell’opposizione, che in generale hanno (meritatamente) scarsissima autorevolezza, quanto soprattutto alla CGIL. Che da un lato continua a osteggiare misure indispensabili come salario minimo e scala mobile, mentre dall’altro firma accordi vergognosi come quello dei Servizi di sicurezza: un aumento di 120 Euro mensili in tre anni che lascia i salari del comparto ben al di sotto dei 1.000 Euro netti al mese.

Quanto a me, è stato un anno faticoso culminato in un luglio particolarmente intenso: solo nell’ultimo mese sono ben sette i licenziamenti impugnati – vedremo a settembre se è un nuovo trend o soltanto una coincidenza.

Di certo, c’è che il ruolo dell’avvocato dei lavoratori può essere frustrante. Se è vero che ogni colpo che si riesce a portare a segno è una soddisfazione, dall’altro lato a volte sembra di svuotare il mare con un cucchiaino.

Ecco perché, giusto prima di staccare la spina per tre settimane, mi sono appeso proprio dietro alla scrivania una serie di quadri con il mio personaggio dei fumetti preferito: Daredevil. È sulla destra, nella foto della mia stanza. Come me, Matt Murdoch di giorno difende gli sfruttati facendo l’avvocato; ma, come me, è ben consapevole dei limiti della giustizia dei tribunali; ecco perché, a differenza mia (ma se anche fosse non ve lo direi), di notte li difende più efficacemente andando a malmenare gli sfruttatori.

Ma se gli sfruttati di Hell’s Kitchen si organizzassero per combattere da sé i propri sfruttatori, Matt Murdoch non avrebbe mai bisogno di indossare il costume. Dal momento che non ho superpoteri, io punto tutto sulla lotta di classe.

P.S. I quadri li ha realizzati Martina, che da qualche anno ha intrapreso il bellissimo progetto “Dalla carta alla tela”, dipingendo e ricreando in grande formato suggestive tavole di fumetti. Qui trovate le sue creazioni e, se vi piacciono, i suoi contatti. Non mi toccate Daredevil però.

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