Viva lo sciopero generale!

Domattina sarò al corteo per lo sciopero generale, che a Milano parte alle 9 da piazza Castello.

Fisco, pensioni, scuola, politiche industriali, delocalizzazioni, precarietà del lavoro, giovani, donne, non autosufficienza. Tanti buoni motivi per scendere in piazza il 16 dicembre. Parola dei segretari confederali della CGIL.

Così è scritto sul sito della CGIL. Personalmente credo che la “parola dei segretari confederali” arrivi tardi, perché di motivi per fermare il paese ce ne sarebbero stati moltissimi dall’ultimo sciopero generale – tardivo pure quello – contro il Jobs Act nel 2014, e particolarmente nell’ultimo anno e mezzo che ha visto i ricchi arricchirsi e tutti gli altri impoverirsi, in cui i lavoratori hanno pagato sulla loro pelle lo smantellamento del sistema sanitario pubblico, e si sono visti scaricare addosso gran parte del peso economico e sociale della pandemia.

Ma in questo anno e mezzo – ormai quasi due – i sindacati confederali hanno scelto di accodarsi al governo, di puntare tutte le carte su un tentativo di concertazione che è fallito prima ancora di cominciare, disarmando i lavoratori.

Alla buon ora hanno battuto un pugno sul tavolo! Meglio tardi che mai!

Sta ai lavoratori adesso trascinare i dirigenti sindacali fuori dalle stanze delle trattative, cercare di rovesciare i rapporti di forza facendo valere la propria. Questo sarà l’unico modo per porre un argine allo sfruttamento dilagante, a partire dalla rivendicazione necessaria di un salario minimo decoroso per tutti.

Che domani sia solo l’inizio!

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