
La visibilità ottenuta dagli operai della INNSE sta già avendo un effetto su decine di realtà analoghe sparse in tutta Italia, prima fra tutte quella Calci Idrate di Marcellina, dalle parti di Roma, dove sette operai sono saliti su un ballatoio a una cinquantina di metri di altezza per protesta contro la decisione del Comune di sfrattare lo stabilimento.
E se la vertenza della INNSE ha avuto una soluzione piuttosto rapida, perlomeno da quando ha raggiunto gli onori delle cronache nazionali, uno dei motivi è senz’altro il timore diffuso tra gli imprenditori e i loro rappresentanti nelle istituzioni che i metalmeccanici di via Rubattino potessero fare scuola, nelle centinaia di vertenze che si apriranno nel prossimo autunno.
La speranza è che gli incubi di questi signori diventino realtà, e che la vittoria degli operai della INNSE ispiri centinaia di altre lotte nei prossimi mesi. Questi lavoratori hanno dato la migliore lezione possibile su come si conduce una battaglia: ora tocca agli altri, e specialmente ai partiti e ai sindacati che vogliono rappresentarli, dimostrare di averla imparata.