
Non che siamo al cospetto di un capolavoro, intendiamoci: la prima mezzora è puro videogioco, un susseguirsi di inseguimenti spettacolari ma anche un po’ noiosi (un po’ come la lotta tra Peter Griffin e l’uomo-gallo), praticamente priva di dialogo. Ma diversi spunti interessanti ci sono. Tanto per cominciare, la canzone di testa, Another Way To Die dell’inedito e affascinante duo Jack White (White Stripes) – Alicia Keys: nel genere “canzoni per film di 007” una delle migliori in assoluto secondo me.
Poi, soprattutto, l’idea che anche i governi buoni sono cattivi. Basta dipingere il governo britannico come il paladino della libertà e della democrazia mondiale (con il governo americano nel ruolo del ricco scemo di turno). Qui si parla chiaro, il capo della CIA in Sud America e il Ministro degli Esteri britannico coinvolti in loschi affari con i peggiori criminali del mondo, “perché se non facciamo affari con i cattivi, non ci resta nessuno con cui farne”. Ricchi scemi poi continuano a esserlo, dal momento che gli “affari”, nella fattispecie, sono una colossale fregatura.
Tutto come nella realtà! Se non fosse che qui c’è 007, e un po’ tutto l’MI6, che si schiera dalla parte dei buoni e contro i cattivi. Nel finale eccolo che restituisce ai campesinos boliviani l’acqua di una falda sotterranea, che governi imperialisti e multinazionali del crimine (ma c’è poi tanta differenza?) volevano privatizzare.
E la sigla di coda potrebbe essere “Alerta, alerta, alerta que camina / la espada de James Bond por America Latina!”.