La Morte Nera dell’Avvocato Laser e dell’Avvocato Taruffo

Questo weekend con l’amica Anna abbiamo realizzato questa torta bellissima, e tutto sommato meno complicata di quanto possa sembrare. Un enorme ringraziamento ad Anna, senza cui non avrei neppure saputo da che parte cominciare, e che sa quanto ci tenevo…

Ecco i piani di questa Morte Nera: decine di spie Bothan sono morte per rubarli, per cui vedete di usarli bene.

INGREDIENTI PER LA COPERTURA (MARSHMELLOW FONDENTE):

– 150 g di marshmellows (chi non ha mai mangiato i marshmellows? poverini!)

– tantissimo zucchero a velo, tipo mezzo kilo

Sì, esattamente: astenersi diabetici.

PREPARAZIONE DELLA COPERTURA:

Far sciogliere a bagnomaria i marshmellow, aggiungendo giusto qualche cucchiaio d’acqua. Ci metteranno una ventina di minuti e fanno tutto da soli, senza neppure bisogno di mescolare. Se comunque volete darci una mescolata, con un cucchiaio di legno, sappiate che poi sarà quasi impossibile resistere alla tentazione di leccare il cucchiaio. Non che io abbia ceduto, eh…

Una volta sciolti, togliere dal fuoco e aggiungere circa un etto e mezzo di zucchero a velo. Mescolare il tutto finché il composto non è un po’ denso. Eventualmente aggiungere altro zucchero a velo: meglio abbondare piuttosto che rischiare il disastro che tra breve si capirà.

La scena successiva, a vedersi, è piuttosto raccapricciante, specialmente se la cucina in cui state lavorando è quella di casa vostra. Sul tavolo disponete uno strato di zucchero a velo: non troppo sottile e molto, molto ampio, diciamo un mezzo metro di diametro. Sopra questo strato, versate dal pentolino il composto di marshmellow sciolti e zucchero: se non è sufficientemente denso tenderà a debordare dal tappeto di zucchero che avete predisposto, e se ciò accade, il vostro tavolo resterà appiccicoso per giorni. Provare per credere. Ecco perché è più saggio abbondare con lo zucchero a velo, sia nel composto per renderlo più docile, sia sul tavolo.  Sopra, altro zucchero a velo, in modo da coprire interamente il marshmellow.

A questo punto vi chiederete che fare. Io me lo sono chiesto per cinque minuti buoni, in preda al panico. La ricetta diceva soltanto “lavorate bene il composto, come fosse pasta per il pane”. Ma io non ho mai lavorato la pasta per il pane! Il problema è che questo marshmellow, come si può facilmente intuire, è una delle sostanze più appiccicose della Terra, per cui l’obiettivo è toccarlo il meno possibile, e usare lo zucchero a velo, sopra e sotto, come isolante. A poco a poco il marshmellow assorbe lo zucchero e diventa sempre meno appiccicoso, finché si può effettivamente tirare su e lavorare senza vonciarsi *troppo*. Prima di allora, peraltro, vi sarete già vonciati a sufficienza, voi e la vostra cucina.

Prima di questo momento, inoltre, dal momento che la copertura della Morte Nera dovrà essere di colore metallico, con dei tasselli un po’ più scuri, avrete prima versato e mischiato un po’ di colorante alimentare (noi abbiamo usato quello in polvere: Anna l’ha trovato su ebay e ce lo siamo fatti spedire dalla Scozia – mi dice che qui non si trovi), poi diviso il composto in due parti di dimensioni analoghe, e in una di queste aggiunto un altro po’ di colorante.

Alla fine della lavorazione, dovreste avere ottenuto due pallette di pasta molliccia e appena appena appiccicosa, di due tonalità differenti di grigio metallico. Qui trovate tutta la documentazione fotografica.

Avvolgete le due pallette nella pellicola trasparente e riponetele in credenza (*non* in frigo!). Pulite un po’ ma nemmeno troppo meticolosamente, che tanto il giorno dopo si sporca tutto daccapo.

FINE DELLA PREPARAZIONE DEL MARSHMELLOW.

Il giorno dopo…

INGREDIENTI DELLA TORTA:

– pan di spagna (qui trovate come farlo per bene, noi abbiamo preso quello già pronto per fare prima: dopotutto era un esperimento)

– farcitura a piacere: noi abbiamo usato marmellata di fragole (almeno mi pare) e panna montata (questo mi ricorda che ne ho ancora un bel po’ in frigo… yum!!)

Non sto a spiegare come si assemblano pan di spagna e farcitura: sarebbe un insulto all’intelligenza dei miei lettori, che sono pochi sì, ma buoni.

Più interessante invece la realizzazione della copertura. Si prende la palletta di grigio metallico più chiaro, e la si stende trasformandola in un foglio spesso un paio di millimetri. Si stende il foglio sopra la torta, in modo da coprirla interamente, anche ai lati.

Si cerca su internet un’immagine della Morte Nera. Della *prima* Morte Nera, ovviamente, a meno che non vi si sia rotto il pan di spagna.

Si stende un po’ della palletta grigio scuro e si ritagliano dei tasselli, che poi si scuriscono ulteriormente spalmando (con un pennellino o col dito) qualche granello di polverina colorata. Si dispongono i tasselli scuri sopra lo strato chiaro, cercando di riprodurre il più fedelmente possibile il disegno dell’originale. Per farli aderire meglio può essere utile bagnarli con una goccia (ma proprio una goccia eh) d’acqua.

Et voilà: è giunto il momento di dimostrare la potenza di questa stazione da battaglia pienamente operativa.

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