Siamo ancora qui

Meno male. Ma non avevo davvero molti dubbi. Della faccenda si è discusso in televisione, sui giornali e – penso con più intelligenza che altrove – nella mailing-list di Valerio Evangelisti. Quello del Magister è il commento che ho condiviso di più, specialmente quanto all’allarme lanciato verso una scienza che sempre di più si pone come fine quello di non porre in discussione idealismi religiosi e non (ma soprattutto religiosi), e che principalmente in quest’ottica ha partorito la discutibile teoria del Big Bang: riporto parte dell’intervento per gentile concessione.

1) Gli scienziati contrari all’esperimento del CERN (non due o tre, come si è detto, ma varie centinaia, tra noti o meno noti) sono tra i più fermi sostenitori della teoria dei “buchi neri”. Se prossimamente non saremo inghiottiti dal buco nero, la teoria intera dovrebbe ricevere un colpetto (dico “dovrebbe” perché non sarà così).
2) Dato che la tesi del Big Bang è carente di verifiche sperimentali (la radiazione cosmica ha mille altre spiegazioni oltre a quella imposta), e che nell’universo c’è troppa poca materia perché abbiano luogo i fenomeni gravitazionali che il Big Bang implica, da decenni i cosmologi si impegnano, in maniera del tutto astratta, a riempire l’universo stesso di oggetti strani e assolutamente invisibili: “materia oscura”, buchi neri, “wormholes”, superstringhe ecc. Ciò sulla base di equazioni il cui requisito è quanto meno singolare: la “bellezza”.
3) L’intento è teologico. Il Big Bang è conciliabile con le religioni che vogliono il mondo creato in un istante, mentre la teoria di un universo sempre esistito non lo è. Di qui le fortunate derive teologiche di Stephen Hawking (il “principio antropico”, che dovrebbe fare rabbrividire, per la sua insulsaggine, ogni epistemologo). Di qui la ricerca del bosone di Higgs, ribattezzato “la particella di Dio”.
4) Alla fine il bosone lo troveranno. Tanto sarà inosservabile e descrivibile solo con centinaia di pagine di equazioni. La “particella di Dio” non può non esistere, visto che Dio è un postulato indiscutibile. Inoltre, se non trovassero il bosone, chi finanzia il CERN potrebbe chiedersi come sono stati spesi i suoi soldi.
5) Chi teme il buco nero dorma sonni tranquilli. Il vero buco è la virata della fisica teorica verso la teologia.

C’è ancora tempo, quindi, e ci sono tante cose da fare: ad esempio, tornare a parlare del PD e del suo insulso sindaco pavese. A presto.

Condividete se vi piace!

4 comments

  1. A proposito di sindaco: quando descrivo la situazione ad amici “foresti”, mi chiedono tutti invariabilmente se l’amministrazione in carica sia leghista…
    Ci si vede lunedì vero?

  2. La differenza in effetti è puramente estetica: la Piera preferisce il rosa al verde per le sue camicette. Per il resto è assolutamente indistinguibile.
    Ci vediamo certamente stasera: se le forze dell’ordine ci caricano, garantisci per noi!
    😀

  3. Il bosone sarebbe di Higgs, non di Higgins… che era il tizio di Magnum PI mi sa 🙂

    Detto questo, non capisco perché tanta ostilità. Non seguo la ML di Evangelisti e non sono nemmeno una scienziata del CERN, anche se ne conosco diversi. Tuttavia, sono una di quelle stupide e aride persone che apprezzano l’astrazione matematica e la “bellezza” di certe equazioni… che c’è di male?

    Fine polemica 🙂

  4. Al TG l’avevano chiamato “di Higgins”, e non avevo pensato di controllare; evidentemente nemmeno Evangelisti.
    Vedi? Questo è un indice di quanto i media siano capaci di farci credere quello che ci pare, anche che l’universo “deve” essere “nato”, in un istante zero retrodatabile a piacimento nonostante, razionalmente, mi parrebbe un’idea per molti aspetti controintuitiva. Ma ci sono prove scientifiche definibili come tali – osservabili e suscettibili di controprova cioè – che lo dimostrano? A quanto ho capito io, no. Perché allora tanta insistenza mediatica – e tanti finanziamenti – sulla teoria del Big Bang? Il sospetto che questa teoria sia preferita perché più facilmente con la cosmogonia religiosa a me, da totale profano (“ignorante” forse è più preciso), viene. E non è teoria del complotto, in questo caso!

    L’ostilità non è verso l’astrazione matematica né verso la bellezza di certe equazioni, ma nei confronti del tentativo – che mi pare abbastanza evidente – di dare sostanza a questa matematica e a quelle equazioni bypassando il metodo scientifico nella formulazione di ipotesi sulla nascita dell’universo. Tutto qui, nessuna polemica.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.