Di carta e di celluloide – maggio 2014

Game of Godzilla

Io domenica sarò al mare. A chi volesse seguire il mio esempio nel giorno dei ballottaggi, dedico questa rassegna dei libri (e dei film) in cui mi sono imbattuto il mese scorso.

LIBRI

Alan Moore e Kevin O’Neill, La lega degli straordinari gentlemen, vol. 3 – Century * * * * *

Il terzo, e per ora ultimo (a parte uno spin off), capitolo della saga mantiene il livello altissimo dei precedenti. Per varie ragioni immortali, Mina Murray, Allan Quatermain e Orlando attraversano il ventesimo secolo (e un pezzetto del ventunesimo) e ce ne raccontano eccessi, manie e leggende. Gli autori raggiungono vette di raffinatezza adattando perfettamente temi, stile e citazioni di ciascuno dei tre capitoli di questo terzo volume al periodo in cui sono ambientati (rispettivamente 1910, 1969, 2009). E alla fine non manca nemmeno l’anticristo, che a sorpresa è…

Gianni Rodari, Grammatica della fantasia * * * * *

Io spero che il libretto possa essere ugualmente utile a chi crede nella necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola. ‘Tutti gli usi della parola a tutti‘ mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.

Mentre scrivevo un commento a questo libro straordinario, mi sono reso conto che merita un post a parte: lo pubblicherò a breve, promesso. Qui lascio soltanto l’incipit, dall’introduzione dell’autore, come antipasto.

George R.R. Martin, A Clash of Kings * * *

Secondo episodio delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, ce l’avevo parcheggiato nel Kindle da mesi: tra una lettura e l’altra andavo avanti di qualche capitolo alla volta. Finalmente l’ho finito e boh, che vi devo dire, preferisco la più sintetica serie TV. Nulla di illeggibile, per carità, ma francamente, non so se leggerò il terzo volume.

FILM

Taylor Hackford, Parker * * *

Martina, fan girl di Jason Statham, mi ha trascinato a vedere questo film d’azione ritagliato su misura sul protagonista, perfetto nel ruolo dello sborone dal cuore tenero. Nulla di memorabile, tranne l’invettiva di Jennifer Lopez (che i suoi 45 anni li porta splendidamente) contro i riccastri che si comprano le ville a Palm Beach, e una spettacolare quanto truculenta scazzottata. Comunque si è visto di peggio.

Hayao Miyazaki, Princess Mononoke * * * *

Nella settimana con i biglietti a 3 Euro, doppia razione di cinema: difficile immaginare due pellicole tanto diverse come ParkerPrincess Mononoke, celebre animazione del maestro Miyazaki distribuita al cinema in Italia una quindicina d’anni dopo la prima uscita.

Il viaggio coinvolgente del protagonista Ashitaka tra spiriti e demoni, fabbriche e guerre e  è un’occasione per esplorare, ancora una volta, pulsioni e modelli degli uomini in carne ed ossa. È una riflessione potente e complessa sul progresso, la natura, lo sfruttamento e la violenza, veicolata da immagini stupende e personaggi ben più profondi di Jason Statham.

Assurdo che un film del genere non fosse proiettato in nessuna sala di Milano in orario serale, come se “cartone animato” fosse equivalente a “per bambini”: per vederlo siamo dovuti espatriare a Sesto S. Giovanni. In sala non c’era nemmeno un bimbo.

Gareth Edwards, Godzilla * *

Confesso che non sono un cultore della tradizione godzillesca. Probabilmente per questo mi aspettavo una specie di Pacific Rim senza i robottoni, ma con altrettante botte tra colossi. E invece… mi sono addormentato a metà della proiezione, e non ho trovato buoni motivi per risvegliarmi stabilmente prima della fine. Colpa mia, sicuramente; mia e di Martina che ronfava accanto a me e non ha potuto tirarmi qualche gomitata.

X-Men, Giorni di un futuro passato * * * * *

Eccolo, il film che aspettavo con più trepidazione questo mese. Tanto che siamo andati a vederlo a Melzo, nella sala con lo schermo curvo (Energia) del mitico Arcadia. La delusione in questi casi è dietro l’angolo, ma stavolta l’angolo non l’abbiamo svoltato. In un futuro in cui robot automatici stanno sterminando i mutanti, i pochi rimasti, tra cui un Magneto e uno Xavier nuovamente alleati, rimandano indietro nel tempo l’immarcescibile Wolverine con l’incarico di farsi aiutare dai loro alter ego del passato a sventare il singolo evento che ha determinato questo terribile futuro presente.

La storia non solo regge, ma è costruita splendidamente, con il giusto equilibrio e un eccellente montaggio fra la le due linee temporali in cui è ambientata. I personaggi sono credibili, i loro dubbi e le loro aspettative sono comprensibili e spiegano l’evoluzione (o la mancata evoluzione) di ciascuno. L’interazione tra i personaggi è il motore dell’azione e la quarta dimensione, quella del tempo, è sfruttata in modo intelligente.

Il tutto con una messa in scena spettacolare, effetti speciali allo stato dell’arte, attori in gran forma. Anche il 3D non ha deluso (nelle scene dentro Cerebro pare di essere dentro Cerebro). Non si può sperare di meglio.

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2 comments

  1. Tre parole: Quicksilver nella cucina.

    La tensione erotica tra i giovani Magneto e Xavier è una roba imbarazzante, comunque. Nel senso migliore: Bryan Singer (che peraltro è gay) regala al pubblico gay la possibilità di superare il dilemma “film gay ma pesantissimo” / “film di supereroi ma sono tutti etero di ferro”.

    Quanto a Jennifer Lawrence, la guarderei anche leggere le pagine gialle. Se ti capita, recupera “American Hustle” – mi interesserebbe il tuo parere su quel che dice del rapporto di soldi, politica, potere ed esseri umani.

  2. Ciao Marta,
    American Hustle l’ho visto quando è uscito (qui: a gennaio): finora è uno dei film migliori che abbia visto quest’anno. Dovrei rivederlo per un discorso di quel tipo, mi aveva molto colpito soprattutto il modo in cui riusciva a “costruire” di pari passo la preparazione del colpo e la psicologia dei personaggi, proprio attraverso le relazioni tra i protagonisti e la loro evoluzione.
    Quanto agli X-Men, Quicksilver nella cucina è destinato a rimanere la pietra di paragone per le scene “leggere” di tutti i film di supereroi. A parte la bravura (e la bellezza) di Jennifer Lawrence, Mistica è un altro bel personaggio femminile, tridimensionale e autonomo. Insomma, bravi!

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