Meglio la Disney

Jar Jar Pippo

Ora che le primarie del PD le ha vinte (sorpresa! sorpresa!) Matteo Renzi, visto che ci penserà lui a risolvere i problemi seri, noialtri possiamo dedicarci a questioni più futili, ma non meno importanti. Ad esempio, che ne pensate dei nuovi film di Star Wars che verranno realizzati dalla Disney?

Leo Ortolani, che come sempre è un genio, ne pensa male, e così parecchi altri fan storici di Guerre Stellari: la disneyzzazione della Marvel ha prodotto film sbilanciati sul lato comico, Star Wars farà la stessa, impietosa fine.

Personalmente, mi sembrano critiche un po’ campate in aria. Grazie ai soldi della Disney, usati con una certa saggezza nella scelta di sceneggiatori, registi e attori, i film Marvel degli ultimi anni sono stati tutti ben al di sopra del livello della mediocrità, con punte notevoli. Si ride troppo? Boh, quanto è troppo? A parte Nolan con Batman, tutti quelli che hanno provato a togliere il lato comico ai supereroi hanno fatto delle porcherie inguardabili, come l’ultimo Superman.

Il punto non è neppure quanto si rida, ma come. In Thor 2, come nei precedenti Marvel, ci sono gag così così, gag carine, e anche qualcuna divertente (questa, tratta da Avengers, mi ha fatto ridere molto: è davvero stronza, lo so). È molto più di quanto si possa dire della cosiddetta “seconda trilogia” di Guerre Stellari, in cui il ruolo di spalla comica era riservato a Jar Jar Binks. Ve lo ricordate Jar Jar Binks? È quello che nel primo episodio gli rimane la lingua addormentata dopo che ha preso la scossa, ed è quello che fa i versi quando una bestia gli scoreggia in faccia, ed è quello che… ok, ve lo ricordate. Per le parti comiche, in Episodio I hanno chiamato i fratelli Vanzina, è evidente.

Nella trilogia originale di Guerre Stellari c’erano ben due coppie che, interagendo fra loro, creavano l’effetto comico, praticamente metà dei personaggi principali: i due droidi C1P8 e 3BO, e il duo Han Solo – Chewbacca. L’ironia non mancava neppure agli altri protagonisti (tranne che a Darth Vader, ma c’è da capirlo), e di comicità, nemmeno troppo raffinata, erano intrise anche scene serissime e importanti, come quella in cui Luke incontra per la prima volta Yoda: vogliamo dimenticare il “duello” tra il vecchio maestro jedi e l’unità C1? E gli Ewok? Non sono forse la quintessenza della stupidera? (Ho visto una cosa geniale sugli Ewok, qualche giorno fa, nel telefilm How I met your mother: eccola).

Seriamente: i critici sostengono, con ragione, che la trilogia originale di Star Wars appartiene al genere space comedy, mentre la seconda è a tutti gli effetti uno space drama. Lascio a ciascuno giudicare quale sia riuscita meglio.

Ora, premesso che nessun nuovo film ambientato nell’universo di Star Wars potrà mai essere anche solo paragonato ai tre originali, io sono dell’idea che non ci sia nessun motivo per fare altri film di Guerre Stellari. A parte i soldi, ovviamente, un sacco di soldi: che poi è il motivo per cui la Disney ha comprato i diritti e sta realizzandone altri tre. A questo punto, preferisco di gran lunga che questi nuovi film siano commedie, con tanto di gag possibilmente ben scritte, piuttosto che tetri drammoni serissimi. A scrivere le gag, oltre che il resto della sceneggiatura, leggo che i produttori hanno chiamato Lawrence Kasdan, che la Forza lo benedica: è l’autore dell’Impero e dello Jedi, oltre che di Indiana Jones e i Predatori dell’Arca perduta. A dirigere sarà J.J. Abrams che, a parte qualche luce sparata in faccia che disturba i puristi, è un signor regista, sicuramente meglio dell’ultimo George Lucas.

A proposito, vi ricordate Jar Jar Binks? È quello che, in Episodio II, da delegato del pacifico pianeta di Naboo, chiede che vengano attribuiti pieni poteri al cancelliere Palpatine, che di lì a breve grazie a questa astuta mossa diventerà l’Imperatore. Sembra che la parte sia stata offerta, ora che le primarie del PD sono finite, a Pippo Civati.

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