Gli anni di Cristo, senza slot

Non fare il pirla!

Gerusalemme, anno 33 d.C.

– Salute, vorrei prenotare per stasera per una dozzina di persone. Una cena leggera, sì. Al pane e al vino ci penso io. No, non è per un compleanno, li ho compiuti a dicembre, 33. Ah, aspetti… Non ci sono le macchinette dei dadi, vero? Non cenerò in una taverna che contribuisca a rovinare le persone: ho guarito il lebbroso, ma i ludopatici sono messi peggio, ne ho conosciuti di quelli che si son giocati pure la tunica … Ah, non le avete? Allora perfetto, ci vediamo stasera.

Oggi AvvocatoLaser.net compie 5 anni (e domani io ne compio 33). Li festeggio con un omaggio all’iniziativa di Pietro Pace, già creatore di questo sito, e di Mauro Vanetti (che sconsigliò a Pietro di regalarmelo), che hanno lanciato nelle scorse settimane un’iniziativa di straordinario successo per sensibilizzare il pubblico sui risvolti e sulle conseguenze della dipendenza dal videogioco d’azzardo: SenzaSlot.it.

Quasi certamente ne avete già letto e sentito in questi giorni; voglio comunque ribadire il senso profondo della campagna, riprendendolo dalle FAQ presenti sul sito:

Quali sono i minacciosi risvolti economici della ludomania?

Il popolo si impoverisce, mentre si arricchiscono coloro che detengono la proprietà delle macchinette. Obbligare giovani, lavoratori e pensionati a dilapidare il proprio scarso reddito, rendendoli dei “drogati” delle macchinette, è una forma estrema di consumismo utile a far circolare a forza il denaro negli interessi di chi controlla l’economia: non si spende neanche più per avere merci poco utili, si spende per non avere in cambio niente. È l’acquisto senza consumo, il sogno di ogni capitalista.

Spesso i padroni delle macchinette sono le grandi organizzazioni criminali di stampo mafioso, che gestiscono il racket delle slot illegali. Anche le macchinette a norma sono imposte ai bar sia offrendo una piccola parte dei guadagni, trasformando i gestori dei bar in pusher e complici, sia con atteggiamenti ricattatori o vere e proprie intimidazioni mafiose.

Quali sono i minacciosi risvolti culturali della ludomania?

Indurre il popolo a buttare il reddito che ha faticosamente ottenuto col lavoro in un investimento ad altissimo rischio incoraggia un’ideologia per cui salari e pensioni possono essere cancellati in un istante e attribuisce un valore positivo al guadagno ottenuto senza lavorare, con la fortuna o con l’imbroglio. I videopoker sono “capitalismo finanziario per sfigati”. Le macchinette mangiasoldi mangiano anche il valore della socialità, dell’ozio, della pausa dalla corsa al guadagno, dello scambio di idee che in Italia come in molti altri Paesi sono associati al caffè (“caffè e giornale”, “prendiamoci un caffè”).

Non si tratta tanto di boicottare i locali con le slot (spesso a loro volta vittima di ricatti o almeno forti pressioni), quanto di incoraggiare quelli che rinunziano a guadagni certi e non ne tengono. Tutti possiamo contribuire a sensibilizzare gestori e utenti sulla questione, in primo luogo con le nostre scelte, e magari segnalando i locali virtuosi al sito.

Non penso che il dialogo citato all’inizio del post abbia davvero avuto luogo. Quello che segue invece sì, ed è un mio piccolissimo contributo alla causa:

Pavia, anno 2013 d.C.

– Salve, vorrei prenotare per lunedì sera per una dozzina di persone. L’aperitivo ricco è ricco davvero? OK … ‘Festa’ fa un po’ scuole medie, ma comunque è un compleanno, sì: sono 33. Ah, un attimo solo: non avete slot machine nel locale, vero? Altrimenti come non detto: preferisco andare in un posto dove non sfruttano la dipendenza della povera gente. Non le avete? Splendido, allora ci vediamo lunedì, intanto segnalerò il vostro locale su www.senzaslot.it.

Condividete se vi piace!

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