Campionato Laser – terza giornata

In attesa che Pietro Pace si decida a sistemare graficamente la rubrica, prosegue senza soste il cammino di Campionato Laser.

SERIE A

CAGLIARI – ROMA 5-1

Il risultato già da solo dice tutto della partita. Parliamo di altro…

La Roma per la prima volta nella sua storia, presenta nella rosa della prima squadra due fratelli, i fratelli Burdisso. L’acquisto di Nicolas è stato uno dei tormentoni estivi. Me lo dai, non me lo dai, me lo darai, chi lo sa, dai ho preso pure il fratello, non me lo puoi non dare…

L’acquisto di Gustavo Guillermo Burdisso è invece una delle incognite del mercato giallorosso: pare che sia un giovane lungagnone con una presenza in nazionale. Sfiga vuole che in quell’unica presenza abbia pure segnato e quindi il valore del suo cartellino si è moltiplicato. Si poteva prendere un altro famoso Gustavo argentino (Gustavo Lafiga), ma pare che la presidentessa si sia personalmente opposta.

Altri fratelli famosi: i Baresi, i Filippini (facevano anche le pulizie a casa Lotito), gli Zenoni (quest’anno entrambi svincolati), i Maradona (.. e poi si parla di meritocrazia..), gli Inzaghi (uno famoso per i gol, l’altro per la Marcuzzi), i Lucarelli, i Cannavaro, …

Da una rapida ricerca, ho pure scoperto che nel 1920, nell’Inter giocavano i fratelli Cevenini. Erano in cinque e in un paio di partite hanno pure giocato in contemporanea. Erano in cinque, come la pappine del Cagliari alla Roma. Tutto torna…

Emanuele Carantani

CESENA – MILAN 2-0

Il “Dino Manuzzi” di Cesena torna a respirare l’aria della massima serie dopo vent’anni e la festa non avrebbe potuto offrire di meglio. Quanto di buono già visto contro la Roma nella prima giornata è riproposto dai bianconeri di Ficcadenti davanti al proprio pubblico, che trabocca d’entusiasmo. Nell’altra metà campo un Milan che, se da un lato ha infiammato i cuori della Sud con due innesti di calibro, forse ha trascurato che cotanti soggetti potevano portare, oltre ai palleggi e alla fantasia, anche dei kit di iniezioni di superbia pronti all’uso. E infatti.

Dopo un paio di occasioni di Ronaldinho e Thiago Silva e un gol annullato a Pato per fuorigioco quantomeno dubbio, ecco che Papastathopoulos decide di glorificare gli attaccanti cesenati: al 31’, su un cross – davvero lento – a campanile di Ceccarelli, “Papa” pensa al Sirtaki invece che a Bogdani, il quale ringrazia e inzucca con precisione chirurgica. Non pago, sul finire del primo tempo, su azione di contropiede dei padroni di casa, va sciaguratamente a raddoppiare la marcatura sul portatore lasciando così libera l’autostrada centrale: Bogdani alza la testa e consegna il telepass a Giaccherini che insacca.

Il FantaMilan nel secondo tempo ci mette più impegno, ma regala solo noiose giocate individuali. Entra Robinho e non se ne accorge nessuno. Il Cesena, con Parolo, sfiora il terzo gol con un radente a fil di palo. A Pato viene annullato un altro gol e, sul finire, Inzaghi viene affossato in area da Nagatomo. Il rigore lo batte Ibrahimovic, che in ogni suo esordio ha sempre segnato, ma spara un piattone sul palo alla sinistra di Antonioli.

Triplice fischio e tutti a Milanello a fare bagni di umiltà, non prima di aver tributato un plauso ad un ottimo Cesena.

Emanuele Di Salvo

BRESCIA – PALERMO 3-2

Scandalo al Rigamonti! Il Brescia approfitta di un arbitraggio che definire fazioso è poco e dello stato di grazia del suo portiere Sereni e ruba tre punti che il Palermo avrebbe strameritato.

Si gioca per la prima volta alla mezza ed è curioso che per il primo pranzo calcistico della stagione il menu offra proprio i suini. Evidentemente le squadre accusano la novità: non ho ancora calato la pasta che stiamo già due a uno, con un grande Pastore che pareggia il conto aperto pochi minuti prima da Dallamano, e il brasiliano Eder che porta nuovamente in vantaggio il Brescia. Nemmeno cinque minuti e ancora Pastore ha sui piedi la palla del pareggio, ma un prodigioso Sereni devia sulla traversa. Il Brescia soffre e l’arbitro decide di dargli un po’ d’ossigeno: prima non espelle Diamanti per un fallo da ergastolo su Munoz, poi si inventa un calcio di rigore che l’orrendo Caracciolo trasforma per le Rondinelle: l’Airone in Serie A può segnare solo così.

Il copione è uno solo: assedio del Palermo che gioca costantemente nell’area del Brescia e duello personale tra Pastore e Sereni. Purtroppo sulla distanza vince Sereni, che nega il gol all’argentino in almeno quattro occasioni. Il rimpianto è doppio perché Pastore ce l’ho al Fantacalcio. A dieci minuti dalla fine Balzaretti riapre la partita, approfittando di un imbarazzante svarione difensivo dei bresciani (tanto per capire contro chi si sta giocando!), ma l’arrembaggio finale non produce neppure il pareggio, che sarebbe stato comunque poco per i rosanero.

Insomma, una brutta giornata per lo sport.

Alessandro Villari

Chi ha detto che i giovani d’oggi sono senza ideali, gente che sconosce i buoni sentimenti? Mica vero. Chiedere ai ragazzi del Palermo, che oggi, in occasione del lunch match (che idea pessima) hanno dimostrato che no, loro la beneficenza la fanno e non vogliono nemmeno essere ringraziati. Dopo tre minuti infatti Dallamano tira dal limite dell’area con una forza pari allo 0, ma Sirigu e Migliaccio, impietositi, lasciano che il pallone entri.

Dopo dieci minuti ecco che il Flaco piazza una saetta sotto la traversa dopo l’assist di kasami. 1-1- al 23′. Ma non c’è niente da fare, la generosità dei ragazzi è infinita, e così, in altri 20 minuti regalano prima un contropiede ad Eder che da 3 metri la mette all’angolino, e poi a Caracciolo che ringrazia Munoz per il rigore concessogli.

La ripresa vede l’errore di Baiocco sul quale Balzaretti si avventa, ruba tempo e pallone e piazza il 3-2. Nel finale occasionissima per il Flaco Pastore, che tira a giro tutto solo, ma Sereni fa il miracolo.

Considerazioni personali. Maccarone, troppo poco. Liverani, pensa che forse è ora di lasciare campo e spazio ai giovani. Bacinovic va provato. Capitano, torna presto, abbiamo bisogno di te.

Salvatore Brancatello

JUVENTUS – SAMPDORIA 3-3

Il commento più scontato del mercato della Juve è stato: “Marotta con 70 milioni di euro invece di fare una nuova Juve ha fatto una SuperSampdoria”. Ecco, oggi a confronto con la sorella gemella-più bruttina, la differenza di milioni investiti (e quindi di obiettivi) non si è vista. Troppi giocatori nuovi? Nuovo modulo e tecnico? Benzina da mettere ancora nelle gambe? Tutto verissimo però la Samp oggi era orfana di “mister 30 milioni di euro” Pazzini, e imbottita di giovani sconosciuti che erano esordienti o quasi. Troppo poco un pareggio interno con questa Samp, troppo poco un punto in classifica in due gare così abbordabili, troppi tre gol presi in casa quando eri in vantaggio.

Con Motta mangiato da Cassano e Pozzi per tutta la partita (e su tutti e 3 i gol, anche l’ultimo in cui non ha chiuso la diagonale difensiva di un immobile Chiellini) neanche fosse un panettone dell’omonima marca. Se c’è stata una ripresa positiva degli esterni di centrocampo c’è stata un’involuzione dei due esterni difensivi, per un crescere di Marchisio un ulteriore rantolo di Felipe Melo che fa rimpiangere Sissoko, anche zoppo. Pochino dai due attaccanti che però meritano un 6 per lo meno per l’impegno, come anche il bombardato Storari, costretto a miracoli per evitare la catastrofe, neanche giocasse contro Messi e Villa.

Poi le dichiarazioni post gara della dirigenza che sanno di condanna: “puntiamo al quarto posto, non siamo da scudetto”. Tutto vero: ma anche per quel posto da qui a maggio la Juve dovrà essere ben altra, oppure la gioia di Pozzi dopo i due gol sarà quella di tanti altri attaccanti mediocri del nostro campionato. Altrimenti non ci sarà posto nel calcio europeo che conta neanche per la prossima stagione per la vecchia signora.

Michele Orezzi

NAPOLI – BARI 2-2

C’è grande curiosità per i nuovi acquisti Sosa e Yebda che partono dalla panchina mentre Ventura schiera con il suo 4-4-2 la formazione che ha castigato la Juventus. Appena mi siedo sul divano sentenzio “questi qua si difendono fino alla morte… sarà una partita noiosa”.

È questa è stata. Appena i giocatori del Bari prendono palla la passano al portiere Gillet che fraseggia con i due centrali difensivi Masiello e Parisi che raramente escono dall’area. Passano poco più di dieci minuti e Barreto segna sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Come si fa a prendere gol su calcio d’angolo sul primo palo lo sanno solo Grava e Cannavaro che evidentemente erano ancora nello spogliatoio. Per fortuna, dopo che Barreto stampa un suo traversone sul palo, Edinson “El Matador” Cavani ristabilisce l’equilibrio con una rasoiata a destra di un incolpevole Gillet. Quattro gol in quattro partite. Per buona pace di chi ha trovato casa a Torino. Ma il Bari è squadra rognosa. E per tutta la partita continuano con i loro giochetti fastidiosi, rallentando la rimessa in campo, facendo melina nella loro area, facendo falli cattivi.

Nel secondo tempo la storia non cambia. Il Bari annoia il San Paolo e il Napoli si fa vedere a sprazzi. Non ci siamo. Il centrocampo latita e la difesa va troppo spesso a banane. Forse non abbiamo ancora smaltito i carichi della preparazione. Ma giovedì c’è l’Europa League e che gli andiamo a dire all’Utrecht? Ma all’ottantaseiesimo Paolo “Il Capitano” Cannavaro segna su assist di Christian Maggio. 2 a 1. Ora basterebbe controllare la partita e mandare in terzo anello ogni palla che passa il centrocampo. E invece no. Il Napoli pecca di ingenuità e all’ottantottesimo Castillo pareggia.

Il Bari pareggia grazie alla lucidità e alla furbizia di basare l’intera partita sulla provocazione. Squadre del genere meriterebbero la serie B a vita.

Io sono Matteo cinemablog.org Vitolo, fra soli 355 giorni inizia Venezia 68 e giovedì il Napoli torna in Europa.

SERIE B

PESCARA – ATALANTA 0-2

Sabato positivo per i bergamaschi. Allo Stadio Adriatico (rimesso a nuovo in vista dei giochi del Mediterraneo) l’Atalanta affronta i modesti abruzzesi. La quarta giornata diviene così un banco di prova significativo per provare a capire quale sia il livello del campionato di serie B 2010-2011.

Il responso è positivo (o negativo, dipende dal punto di vista). Positivo se pensiamo che il livello dei neroazzurri, per gioco espresso e tasso tecnico, è decisamente superiore a quello degli abruzzesi, negativo perché con queste premesse il rischio è che il campionato non sia particolarmente avvincente.

I bergamaschi recuperano Manfredini al centro della difesa e si vede finalmente Barreto in mezzo al campo. Sono proprio questi due a lasciare il segno sul match. La presenza di Manfredini consente infatti alla squadra di ripartire giocando il pallone dalla linea difensiva (senza considerare la prima marcatura della partita, in cui il biondo ha fatto valere i suoi 182 cm anche nell’area pescarese), Barreto è sicuramente un regista di qualità superiore: comincia a prendere le misure nel primo tempo per arrivare a controllare da campione (aiutato anche dallo scarso pressing portato dai centrocampisti avversari) tutta la zona mediana del prato. Menzione di merito per Bonaventura: il “gioiellino” in fascia si è rivelato davvero devastante!

Note meno positive solo per l’attacco: Pettinari evanescente, Ruopolo volenteroso e poco più, Tiribocchi lezioso e poco mobile strappa a malapena la sufficienza grazie al gol che chiude la partita (colpo di testa dopo la deviazione di Ardemagni).

Paolo Corrà

LEGA PRO

FOGGIA – FOLIGNO 4-4

4 gol fatti, 4 gol subiti, 4 punti in campionato dopo 4 partite. C’è altro da dire?

Alessandro Villari

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