Vacanze lucane – giorno zero

Il castello di Lagopesole, un po' storto, al tramonto.Il turista medio che si rechi per la prima volta in Basilicata ha molto probabilmente un’idea completamente sbagliata di ciò che l’aspetta: se l’immagina brulla e spoglia, arida e selvaggia, povera di storia e di scarso interesse. Anzi, per dirla tutta, il turista medio in Basilicata non ci va proprio. Quanto a me, difficilmente l’avrei visitata se non su invito dell’amico Pietro, lucano doc, e per la curiosità di verificare se nella sua propaganda vi fosse solo campanilismo, o almeno un fondo di verità. Quando sono partito da Viareggio alla volta di Castel Lagopesole, in effetti, non avevo che un’idea molto vaga non dico di come potesse essere fatta questa regione, ma di dove esattamente si trovasse.

Che stoltezza!

Nei prossimi giorni cercherò di scrivere un resoconto di queste mie meravigliose vacanze lucane. Non sarà semplice descrivere la bellezza dei luoghi e le emozioni che trasmettono, ma è il minimo che questo umile Ambasciatore della Basilicata nel nord Italia può fare per iniziare a compiere la sua missione.

GIORNO ZERO: IL CASTELLO DI LAGOPESOLE

Giungo a Lagopesole dopo un viaggio molto più breve di quanto mi attendessi: partito alle nove e mezzo del mattino da Viareggio, temevo di impiegare l’intera giornata. Arrivo invece per l’ora del tè, dopo aver superato indenne anche il tratto della famigerata Salerno-Reggio Calabria. Il viaggio è senza traffico e senza sorprese, l’unica scena buffa è all’autogrill nei pressi di Napoli, dove mi fermo qualche minuto a osservare un tizio che nel parcheggio spilla soldi agli sprovveduti con il gioco delle tre carte.

C’è tempo per una visita al castello che domina il paese di Lagopesole. La storia del castello e del paese la racconta meglio di me la Pro Loco di Lagopesole. Mi colpisce – e sarà un leit motiv della vacanza – la totale mancanza di valorizzazione di un monumento che dovrebbe comparire sui libri di Storia dell’arte: gran parte del castello non è visitabile perché la Regione non passa i minimi fondi necessari per metterlo in sicurezza. Se non avessimo per guida una parente di Pietro, il nostro tour sarebbe brevissimo.

La sera, la pizza Maialona di Sarnelli ci impedisce di apprezzare in pieno la sagra della salsiccia nel paese vicino di Paoladoce. Un buon sonno aiuterà a smaltirla, e a prepararci per la prima vera giornata lucana.

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3 comments

  1. La parte più imbarazzante di questo racconto è quella che riferisce della “parente di Pietro”… perchè solo in pochi possono, grazie ad uno sgamo, godere di un così affascinante spettacolo della natura?
    bho…

  2. Bellissimo il tuo “vacanze lucane”!!!
    davvero complimenti,spiritoso e bravissimo…
    un saluto da una lucana 🙂

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