Il dessert dell’estate

budinomentaDopo una campagna elettorale faticosa, e prima di buttarsi a capofitto nel duro lavoro necessario per risalire la china, è proprio necessaria una pausa per ricaricare le batterie e rinfrescarsi un po’. No, non sto per suggerirvi di comprare il Kinder Pinguì. Se vi piacciono latte e menta, il vostro dessert dell’estate si chiama “budino alla menta”. Se non vi piacciono, allora meglio il Kinder Pinguì.

Ecco come si fa. Il Kinder Pinguì è facilissimo: basta andare in qualsiasi supermercato e si trova nel banco frigo, dalle parti del latte.

Per il budino alla menta invece servono:

– 1 litro di latte (fresco)

– 100 grammi di burro

– 100 grammi di zucchero

– 100 grammi di farina

– mezzo bicchiere (esageriamo, anche due terzi di bicchiere!) di sciroppo alla menta

– secondo la ricetta anche una scorza di limone, ma io non ce l’avevo e non l’ho messa: qualcuno mi spiegherà a che cosa serve, spero.

Il procedimento è semplicissimo. Io ne avevo usato un altro inizialmente, seguendo una ricetta diversa recuperata altrove (e secondo me sbagliata), ma l’esperimento è tragicamente fallito, e resti di poltiglia alla menta infestano ancora lo scarico del mio lavandino, e i miei peggiori incubi.

Ecco quello giusto invece.

Mettere il latte a bollire, e non appena bolle toglierlo dal fuoco (e levare con un cucchiaino la patina di panna che si forma in superficie, sottile quanto il piacere che dà l’operazione).

Mentre il latte bollente si intiepidisce, far sciogliere il burro in una casseruola smaltata. Come si fa a sapere se la propria casseruola è smaltata? Se la ricetta funziona, vuol dire che era smaltata. Forse quella dell’esperimento fallito non lo era, dunque.

Quando il burro è sciolto, aggiungere lo zucchero e farlo sciogliere sul fuoco sempre mescolando con un cucchiaio di legno.

Quando è ben sciolto e amalgamato, aggiungere la farina continuando a mescolare per evitare spiacevoli grumi. Diluire con un pochetto del latte ormai intiepidito, in modo da evitare che il composto diventi troppo gnucco.

A questo punto aggiungere la menta, e una volta amalgamata aggiungere a poco a poco tutto il latte che resta, sempre sulla fiamma abbastanza bassa. Qui andrebbe anche la scorza di limone. Continuare a mescolare sulla fiamma finché il tutto non accenna a bollire: nel frattempo la sostanza dovrebbe aver assunto una consistenza cremosa, anche se non troppo densa.

Dopo aver eliminato l’eventuale scorza di limone, versare la crema nello stampo (o in un qualsiasi recipiente abbastanza capiente, in assenza di stampi). Quando sarà sufficientemente raffreddato mettere il tutto in frigo, dove deve rimanere per almeno 3 ore.

Per gli ornamenti ci si può sbizzarrire: scaglie o cremine al cioccolato, foglie di menta, chi più ne ha più ne metta. Oppure si può semplicemente tirar su a cucchiaiate direttamente dal recipiente: a seconda della compagnia. Quella qui sopra è una foto di repertorio, non è neppure lontanamente simile a come è venuto a me. Ma sulla bontà del prodotto possono testimoniare diversi amici.

Possibile upgrade, da sperimentare in tempi brevi: l’aggiunta di cioccolato in qualche punto del procedimento per fare una specie di “budino all’aftereight”. Prometto aggiornamenti.

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4 comments

  1. mmmmm….

    per fare l'”effetto after eight” si potrebbe versare del cioccolato (fondente, almeno al 60% di cacao, meglio se del commercio equo!) fuso e temperato, sopra al budino già raffreddato, ma prima di levarlo dallo stampo, in modo che quando si “ribalta” sul piatto il cioccolato faccia da base croccante al budino.

    Proverollo…

  2. d’estate il mio dessert preferito è la sangria (facile e gustosa, con il vino forte e pesche molto mature) 😉

    proverò comunque a passare la tua ricetta a mia moglie 🙂

  3. A distanza di un anno, ho sperimentato le gocce di cioccolato nell’impasto (alla fine della preparazione, mentre lo si versa nello stampo): il risultato vince. Non che ci fossero dubbi…

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